Nelle forme gravi di Covid mobilità e vitalità degli spermatozoi diminuiscono del 20% con un danno dell'80% del DNA spermatico, a cui si aggiunge anche una riduzione del 41% del numero degli spermatozoi
La vaccinazione con la terza dose contro Covid-19 non ha effetti negativi sulla fertilità maschile; al contrario, contrarre l'infezione comporta una riduzione del numero di spermatozoi e un peggioramento delle loro caratteristiche che può protrarsi per settimane o mesi dopo la guarigione. È l'allarme che arriva da un progetto di ricerca (EcoFoodFertility) presentato al congresso della Società Italiana di Andrologia (Sia) in corso a Bergamo.
"Il progetto partito dalla 'terra dei fuochi', oggi esteso in diverse aree non solo italiane, ha più linee di ricerca che coinvolgono anche gli effetti del vaccino e del Covid-19 sulla fertilità maschile", illustra Luigi Montano, coordinatore del progetto e presidente della Società Italiana di Riproduzione Umana. Lo studio ha preso in considerazione due gruppi.
Al contrario, i test eseguiti dopo la vaccinazione non hanno sollevato motivi di preoccupazione. In tal caso, la ricerca ha analizzato i parametri seminali di 114 volontari fra i 22 e i 31 anni 10-15 giorni prima della terza dose di vaccino e 32-39 giorni dopo senza riscontrare particolari differenze tra prima e dopo. "Il vaccino si è rivelato sicuro", dice ancora Palmieri. "Nel 96,5% dei casi si è anzi osservato un lieve aumento della concentrazione degli spermatozoi e della loro motilità mentre solo il 3,5% ha presentato un peggioramento nei parametri seminali, che tuttavia sono tornati pienamente nella norma dopo 75-80 giorni dalla vaccinazione in quasi tutti i campioni analizzati", conclude lo specialista.
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